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Roma- SIAB, incontro del 03.02.2020
Dott.ssa Ilaria Vergine

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Come essere più felici: 12 esercizi per allenarsi alla felicità

Non è uno “stato” ma una scelta, uno stile di vita. Ecco come adottarlo, con i consigli della psicoterapeuta e analista bioenergetica Ilaria Vergine

DI ELEONORA GIOVINAZZO
29 Aprile 2019

“Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno”, scriveva il poeta libanese Khalil Gibran. In fondo essere felici, nella maggior parte dei casi, di fatto è una scelta, uno stile di vita. Ma cosa significa essere felici? Lo abbiamo chiesto alla psicoterapeuta e analista bioenergetica Ilaria Vergine, che ci ha dato qualche dritta su come allenarsi ad essere persone più felici. “Felicità è una delle parole più usate ma anche più difficili da definire e comprendere davvero. Non per tutti questo concetto corrisponde a uno stesso significato – chiarisce l’esperta – Non esiste una ricetta uguale per tutti, ma sicuramente esistono spunti da cui partire per iniziare a sentirsi meglio con se stessi e con gli altri. Ci si può allenare alla felicità, davvero, e ogni giorno dobbiamo farlo”.

12 suggerimenti dell’esperta per diventare persone più felici

1) Mettersi comodi all’interno delle situazioni
“Se abbiamo a disposizione una sedia, possiamo scegliere come sederci. Alcuni potrebbero appoggiare bene la schiena e mettersi comodi, altri invece assumere posture storte o precarie. Il modo in cui ci posizioniamo evidenzia quanto siamo a nostro agio in una situazione e anche quanto spazio ci diamo il permesso di occupare”, spiega la psicoterapeuta. “Non abbiamo sempre la possibilità di ‘cambiare’ sedia su cui sederci, per rimanere nella metafora, ma quello che conta è ascoltarsi ed essere onesti con se stessi, scegliendo di fare dei movimenti che ci permettano di metterci comodi, assumendoci il diritto e la responsabilità di farlo”.

Esempio. “Rimanere all’interno di una relazione anche se non ci si sente apprezzati dall’altro per la paura di rimanere soli, accettando dunque una storia che non ci fa sentire pienamente soddisfatt,i è un esempio di situazione che non ci rende felici. Mettersi comodi significa affrontare la situazione per modificarla, trovando il coraggio di confrontarsi con il partner e mettendosi in discussione rispetto ai propri desideri e bisogni”.

2) Assecondare il proprio “bambino interiore”
“Alexander Lowen, il padre dell’Analisi Bioenergetica, psicoterapia a mediazione corporea, affermava che ‘Nel profondo di ciascuno di noi c’è un bambino che era innocente e libero e sapeva che il dono della vita era il dono della felicità’. Il lavoro che facciamo da adulti è quello di curare e consolare questo bambino che è stato ferito, che porta con sé dei sensi di colpa insensati per coltivare il nostro amor proprio. Il bambino interiore è la nostra forza e carica vitale. Una volta cresciuti, abbiamo la possibilità di diventare i ‘nuovi genitori’ di noi stessi, di essere meno rigidi e più accoglienti verso le richieste che arrivano da dentro e che spesso tendiamo a non assecondare, quelle che rappresentano la parte più autentica di noi”.

Esempio. “Ho voglia di accendere la musica e ballare nella stanza ma non lo faccio perché perderei tempo, o perché sono troppo grande per farlo. Assecondare quella richiesta e quell’istinto ci farà solo bene. Come farebbero un padre o una madre saggi e affettuosi, è possibile concedere al vostro bambino interiore di giocare, oppure è possibile tranquillizzarlo e rassicurarlo sul suo valore nel caso in cui riaffiorassero delle ferite antiche”.

3) Scrivere e focalizzare i propri desideri
“La possibilità di prendersi uno spazio per scrivere dove si vuole andare o cosa si desidera è importante. È un momento di focalizzazione che ci permette di fare un punto della situazione e di capire se stiamo percorrendo la strada giusta per raggiungere quello che vogliamo. È importante anche riconoscere i pensieri tossici da eliminare”.

Esempio. “Su un quaderno possiamo elencare quello che vorremmo fare, come “il cammino dei fari in Galizia” o “un corso di subacquea”. E fare altrettanto con i pensieri negativi e ricorrenti, come “non vado bene come sono”, o “questa persona ce l’ha con me”. In questo modo sapremo su cosa concentrarci e cosa eliminare”.

4) Praticare la gentilezza
“Può sembrare banale, ma il fatto di essere gentili verso gli altri e verso se stessi permette di allentare anche le riserve. Di provare empatia, accogliendo anche le parti di noi che non ci piacciono. Per farlo è fondamentale allenarsi alla compassione e al perdono di se stessi e degli altri e non rimanere ancorati al dolore e al rancore”.

Esempio. “Proviamo a scrivere una ‘lettera d’amore’ verso noi stessi in cui possiamo ringraziarci e perdonarci per le nostre mancanze, oppure alleniamoci a praticare la gentilezza con un sorriso o un gesto cortese nei riguardi di sconosciuti”.

5) Gioire per le piccole cose
“Capita spesso di dare per scontate alcune cose e questo non ci permette di valorizzare e di gioire per quel che abbiamo. Diamo per scontata la salute del corpo, ad esempio, e tutto quello che possediamo. A volte perfino gli affetti. Gratitudine e felicità sono intrinsecamente collegate. È importante ritornare all’essenziale, lasciarsi meravigliare dalla bellezza presente nel nostro quotidiano”.

Esempio. “Possiamo provare a scrivere 1 o 2 cose di cui siamo grati oppure, prima di andare a dormire, pensare a un evento piacevole successo durante la giornata: come incantarsi di fronte a un tramonto, aver ricevuto un ‘grazie’ da un collega o aver goduto della risata del proprio figlio”.

6) Nutrirsi di abbracci e contatti positivi
“Le relazioni amicali positive sono ‘la famiglia che ci scegliamo’ e, come dimostrato da una serie di studi, rendono felici le persone più del raggiungimento di risultati accademici. Sicuramente le persone che ci vogliono bene sono un nutrimento per la nostra vita, un ‘balsamo’ che cura e lenisce. Nei momenti di tristezza, il calore della voce e di un abbraccio è importantissimo. Inoltre, se è vero che è importante cercare relazioni positive, è altrettanto vero che la persona che più di tutte deve occuparsi di noi stessi siamo noi, senza sentirci in colpa per questo. Ci meritiamo momenti di pausa”.

Esempio. “Se sto passando un momento triste e mi sento bloccata in quest’emozione è importante saper chiedere aiuto, magari cercando il conforto di un’amica. La sua presenza e il suo abbraccio sarà fondamentale. Impariamo inoltre a coccolarci. Ad esempio, sediamoci in un bar se abbiamo voglia di una buona colazione, andiamo dal parrucchiere per una piega, leggiamo un libro in un parco, ascoltiamo buona musica, prenotiamo un massaggio. Coccolarsi è una sana abitudine. Non aspettiamoci che siano sempre gli altri a nutrirci”, suggerisce la psicoterapeuta.

7) Fare qualcosa di nuovo e diverso
“Metterci in gioco ci permette di sviluppare una maggiore fiducia in noi stessi. Senza osare non conosciamo né ampliamo i nostri orizzonti e non sviluppiamo la creatività. Suggerisco di fare come La protagonista di ‘Per dieci minuti’, libro di Chiara Gamberale: in un momento particolare della sua vita incontra una psicoterapeuta che le propone di dedicare per un mese dieci minuti al giorno a sé stessa per fare qualcosa che non aveva mai fatto. E dai qui, ricomincia a vivere, mettendo in moto energie nuove”.

Esempio. “Scegliere qualcosa che non abbiamo mai fatto o che vorremmo fare e metterci all’opera. Ad esempio, ballare flamenco, cambiare strada per andare al lavoro, prendere la bicicletta se di solito si prende la macchina, cucinare un piatto asiatico per la prima volta”.

8) Passare più tempo disconnessi
“Vivere senza internet nelle società moderne è quasi impossibile, e soprattutto non ha molto senso. La tecnologia ha i suoi lati positivi. Per essere più felici è però importante non abusare dei social e non tenere sempre lo smartphone a portata di mano: rischiamo di perderci il senso delle relazioni e il contatto con la realtà”.

Esempio. “Se durante una cena le persone controllano costantemente i propri telefonini c’è qualcosa che non va. Lo stesso vale se siamo a una festa e più che divertirci e godere dei momenti insieme stiamo pensando a scattare foto con il solo obiettivo di postarle su Instagram. Essere felici non è un’ostentazione: quella è apparenza. Ricordiamocene quando vediamo gli altri perennemente sorridenti sui social”.

9) Trovare spazi e tempi per muoversi, respirare e scaricare lo stress
“Accumuliamo stress e tensione e viviamo spesso in contesti chiusi e caotici. La valvola di sfogo è riprendersi il corpo, sentirlo, attivarlo attraverso il movimento che deve diventare parte essenziale della routine quotidiana, come il dormire e il lavorare. Dedicare uno spazio al corpo è importante per il benessere personale, il non farlo si ripercuote sulla nostra salute fisica ed emotiva. Inoltre, poniamo attenzione al respiro: è come un ‘radar’ che ci permette di capire cosa stiamo provando. Se siamo rilassati e calmi, il respiro è senza sforzo, mentre negli stati di profonda emozione diventa più rapido e intenso. Se abbiamo paura, inspiriamo a scatti e tratteniamo il respiro. Se siamo tesi, la respirazione è poco profonda. Ascoltandoci possiamo ricondurre il respiro al ritmo giusto, e tranquillizzarci”.

Esempio. “Camminare in un parco. Andare in bicicletta. Fare yoga o esercizi di bioenergetica. Sono solo alcuni esempi, ciascuno può trovare il modo migliore per mantenere attivi corpo e mente. Se siamo molto arrabbiate o stanche, invece, sediamoci un attimo, prepariamoci una tisana e facciamo un bel respiro: impariamo a riprendere consapevolezza del nostro corpo e dei sentimenti che proviamo”.

10) Dichiarare i propri sentimenti, manifestarli alle persone che amiamo e non soffocare le proprie emozioni
“Può succedere che per timore, imbarazzo, inibizione non si riesca a dire agli altri quello che sentiamo. La possibilità di esternare i propri sentimenti permette di riprendere contatto anche con noi stessi. Non dobbiamo vergognarci di esprimere sentimenti di tenerezza verso l’altro, per esempio i propri genitori; spesso è quando li perdiamo che ci rendiamo conto di aver manifestato poco il nostro affetto. Le emozioni non vanno soffocate nemmeno se sono negative, come la rabbia o la tristezza: quello che non esprimiamo si manifesta attraverso altre vie che non ci fanno stare bene né a livello fisico né a livello psicologico”.

Esempio. “Ricordarsi di dire ‘ti amo’ in chiusura di una telefonata quotidiana. O ‘ti voglio bene’ ai propri genitori in maniera inaspettata. Allo stesso modo, se ci sentiamo arrabbiati o tristi a causa di una discussione con qualcuno, fare finta di niente non migliorerà la situazione. Non sottovalutate l’idea di rendere partecipe l’altro del vostro malumore nei suoi confronti”.

11) Vivere nel qui e ora, senza troppe aspettative
“Tendiamo a proiettare negli altri tante aspettative: se quello che fanno non corrisponde a quel che abbiamo immaginato, rimaniamo delusi. Altre volte, invece di vivere nel presente ci troviamo intrappolati nel condizionamento dato da esperienze passate o ci proiettiamo in un futuro idealizzato, perdendo di vista quello che ci succede. È importante ‘arrendersi al presente’, mollare il controllo ed essere aperti ad accogliere quello che viene, anche se fuori dalle nostre schematizzazioni”.

Esempio. “Una donna conosce un uomo, le piace ma si aspetta che sia lui a chiederle di uscire, pensando che non esistano altre vie; oppure si aspetta che il suo compagno le regali qualcosa di unico; o ancora, vorrebbe uscire con un’amica ma aspetta che sia lei a chiamarla; o infine, si aspetta che il capo si complimenti con lei, ci rimane male se non lo fa e non si rende conto che magari le dimostra di apprezzare il suo lavoro assegnandole un nuovo progetto. Dobbiamo liberarci da questi schemi: rimarremo sempre delusi se ci aspettiamo che gli altri si conformino alle nostre aspettative”.

12) Rispettare gli altri, pretendere rispetto e fidarsi del proprio intuito
“Saper dire no: che grande dote. Dobbiamo imparare a farci rispettare dagli altri, a non subire aggressioni o accettare le situazioni passivamente. Questo permette di essere assertivi e di difendere i nostri confini. Fidarsi del proprio intuito è inoltre uno dei consigli più importanti. Come per gli animali – prosegue la psicoterapeuta – l’intuito guida e avverte eventuali pericoli. Allenati a seguirlo”.

Esempio. “Quest’anno vorresti fare una vacanza in montagna invece che al mare, ma il compagno chiede di andare solo al mare. Cercare un compromesso è importante, e per essere persone più felici è fondamentale non accettare sempre le decisioni altrui, ma manifestare i propri desideri. Per quanto riguarda l’intuito, invece, esercitatevi ad ascoltare le proprie sensazioni: il corpo non mente”.